Il termine immobilizzazione si riferisce all’uso di presidi studiati allo scopo di ridurre i movimenti di uno o più segmenti corporei al fine di evitare lesioni secondare rispetto a quelle già provocate dal trauma stesso.

I dispositivi predisposti all’intervento di immobilizzazione si distinguono in due macrocategorie: i dispositivi di immobilizzazione parziale e quelli di immobilizzazione totale. Il collare cervicale rientra nel primo di questi due gruppi. Trattasi di dispositivo che limita significativamente il movimento del collo del paziente, anche se da solo non è sufficiente ad assicurare un’immobilizzazione completa. I collari cervicali attualmente disponibili sul mercato sono principalmente di due tipi: monovalva, formati da un singolo pezzo, e bivalva, formato da due. [cml_media_alt id='10648']immobilizzazione-del-rachide-cervicale-nel-paziente-traumatizzato[/cml_media_alt]Il collare cervicale rigido monovalva è costituito da un unico pezzo di materiale plastico dotato di imbottitura e caratterizzato da un gorgiera sagomata sul davanti e di uno scudo cervicale pressoché piatto. Il collare cervicale rigido bivalva, invece, si compone di due parti distinte in materiale plastico, anche queste opportunamente imbottite. Nell’utilizzo di questo tipo di presidio, si procede prima al posizionamento della mentoniera, la parte anteriore, e successivamente del supporto occipitale, la parte posteriore. Entrambi i tipi di collare presentano un ampio foro centrale che consente l’accesso al collo per la misurazione del polso carotideo, l’effettuazione della tracheotomia e l’esecuzione di vari tipi di manovre da parte dei soccorritori. Di norma, nei modelli non regolabili, sono disponibili misure diverse: di fondamentale importanza è misurare correttamente la taglia del collare, al fine di scegliere quello adeguato all’anatomia del paziente per realizzare un’immobilizzazione accurata e sicura.

Con entrambe le tipologie di collare cervicale l’applicazione richiede obbligatoriamente la presenza di due operatori. Prima di cominciare l’intervento di immobilizzazione, è opportuno rimuovere oggetti che possano ostacolare il corretto posizionamento del presidio (ad esempio collane, orecchini voluminosi, sciarpe e indumenti vari). Il primo soccorritore, quando è possibile, si posiziona dietro il paziente e ne immobilizza manualmente la testa e il collo in posizione neutra. Quest’ultima, infatti, assicura minori rischi di lesione midollare, realizzando il massimo spazio possibile all’interno del canale vertebrale. Il secondo soccorritore, invece, si occupa dell’applicazione del collare al paziente. È indispensabile che durante queste operazioni la testa sia sempre mantenuta immobile ed in posizione neutra.