Col termine improprio di “cervicale” ci si riferisce al disturbo della cervicalgia, un dolore di intensità variabile che interessa la regione cervicale. Solitamente parte dalla base del collo e può estendersi a spalle, braccia e mani, ostacolando i movimenti e rendendo difficoltoso lo svolgimento delle attività quotidiane più semplici. La cervicalgia è uno dei disturbi più diffusi, in particolare dopo i 45 anni: il dolore, in genere moderato, può persistere per mesi o addirittura anni. Non mancano inoltre i casi di cervicalgia anche tra i più giovani, generalmente dovuti a contratture muscolari.
Alcuni dei fattori che predispongono all’insorgenza di questo problema e che possono addirittura aggravarlo sono postura scorretta da seduti, lavoro sedentario, scarsa attività fisica, stress, riposo notturno difficoltoso dovuto a materassi e/o cuscini inadeguati.
La cervicalgia può essere accompagnata da una moltitudine di sintomi diversi. Tra questi, i più comuni sono dolore, rigidità (torcicollo), cefalea e vertigini; in alcuni casi, si hanno anche disturbi alla vista e all’udito e problemi nella deglutizione. Quando il dolore si estende agli arti, si riscontrano anche formicolio, intorpidimento e sensazione di debolezza. L’insieme di questi sintomi può manifestarsi sia in modo discontinuo, ad esempio solo quando si assume una determinata posizione, sia in modo continuo e persistente.
Tra i vari rimedi che i medici consigliano al paziente per risolvere il problema del dolore cervicale, spesso viene prescritto l’uso di un collare ortopedico, soprattutto nei casi più persistenti. L’immobilizzazione che questo assicura risulta infatti molto utile nel ridurre i fastidi della cervicalgia.
Fondamentale curare anche la prevenzione: è necessario assumere una postura corretta, soprattutto per chi ha uno stile di vita sedentario che lo porta a mantenere la stessa posizione per più ore; anche l’esercizio fisico e lo stretching sono misure preventive efficaci contro l’insorgenza del dolore cervicale o di eventuali ricadute.