I sintomi da colpo di frusta derivano dalle distorsioni e dagli stiramenti ai muscoli e ai legamenti localizzati nella regione cervicale. Al momento del tamponamento, il guidatore subisce un’accelerazione in avanti, in seguito alla quale, per inerzia, la testa va in iperestensione; nella fase successiva, si flette il collo, provocando un urto del mento sul torace. La fase iperestensoria può causare lesioni del legamento longitudinale anteriore della colonna cervicale e altri danni ai tessuti molli della parte anteriore del collo, inclusi strappi ed emorragie muscolari. Nei casi più gravi può verificarsi, inoltre, un’emorragia esofagea o la rottura di un disco intervertebrale. A volte si riportano persino sintomi visivi e uditivi legati a lesioni dei vasi o della catena simpatica cervicale. Tra i sintomi più diffusi, si riportano quindi:

  • dolore, di solito alla base del collo;
  • rigidità locale;
  • limitazione dei movimenti;
  • sensazione di debolezza e fragilità muscolare;
  • parestesia;
  • disfagia;
  • raucedine;
  • acufeni;
  • vertigini.

La diagnosi deve basarsi sulla storia clinica, sulla dinamica traumatologica, sui sintomi e sull’esame del paziente. L’esame fisico può tuttavia risultare negativo se eseguito entro poche ore dall’incidente; col passare del tempo, sorgono dolori alla palpazione dell’area cervicale, limitazioni dei movimenti e spasmi muscolari.

L’esame clinico comprende un esame neurologico delle estremità superiori con valutazione delle funzioni motorie e sensoriali, dei riflessi tendinei profondi e della forza nella presa. È inoltre necessario eseguire un esame radiografico della colonna vertebrale.

Si può parlare di colpo di frusta o distorsione cervicale solo quando non si rilevano segni radiologici di danno delle vertebre cervicali, né segni clinici di lesione radicolare. Nel caso in cui i sintomi si protraggano per molto tempo, può risultare utile effettuare una risonanza magnetica, in quanto la scansione ossea è particolarmente sensibile alla rilevazione di lesioni occulte. Tuttavia, è importante ricordare che con nessuna di queste indagini è possibile rilevare lesioni ai tessuti molli.

I medici propongono vari tipi di terapie per i sintomi del colpo di frusta: uso del collare cervicale, antinfiammatori non steroidei, miorilassanti, iniezioni cutanee con anestetici locali, applicazioni locali di caldo o ghiaccio, ultrasuoni e sedute di fisioterapia, mentre nei casi cronici sono state suggerite terapie elettromagnetiche e talvolta anche interventi chirurgici.

Per ciò che concerne il tema dell’immobilizzazione come ausilio ai disturbi che affliggono l’area cervicale, vari studi concordano sull’utilità di questa pratica nel favorire la ripresa del paziente. Bisogna prestare attenzione al tipo di collare usato a questo scopo: deve essere morbido, della taglia adeguata all’anatomia del paziente e con una parte posteriore più alta per garantire una leggera flessione del collo. Durante il giorno, si consiglia di indossarlo alternando 1-2 ore in cui lo si porta a esercizi di graduale mobilizzazione dei muscoli.